Ruby da Signorini. Una lacrima sul viso. Falsa pure quella?

Intanto perchè da Signorini? Perchè Ruby si mostra in tv, nel momento cruciale della crisi di governo Berlusconi, scegliendo proprio di farlo su canale 5 e da Signorini? Forse non è stata invitata in più autorevoli e titolati programmi dove la sua difesa a spasa tratta del buon cuore di Silvio Berlusoni avrebbe potuto  essere vista in un'ottica politica e non strumentale all'eco di radio serva.

Ruby non convince.
Non convincono le sue lacrime per prime, scaturite da un solo occhio proprio dopo che la sua mano si è posata sul volto, non convince il suo modo di parlare, affatto spontaneo, meccanico, rimembranza di un'Ambra di Boncompagniana memoria...
Il suo racconto scivola come un sentiero ben tracciato sulla china di una vita fatta di incomprensioni, solitudine e tribolazioni estreme senza che l'interlocutore che il caso gli ha posto davanti l'aiuti o l'intrappoli in una qualsiasi deviazione. Sta ripetendo la lezione. Forse avvezza a stimolare pietosi scenari racconta le disgrazie che l'hanno portata a crearsi una doppia personalità, una doppia vita, un alibi bello e buono da poter indossare come la morigerata camicetta abbattonata che la riveste di nuova dignità sotto i riflettori di Kalispera.