Anche quest'anno Maria De Filippi ha consacrato altri due o tre nomi gettandoli sotto i riflettori del mondo dello spettacolo accompagnati da madrine e padrini d'eccezione, a sottolineare non si capisce bene se la capacità di intrattenere o le lacune nel riuscire a farlo. Ma tant'è amici vende di più se i duetti sono sostenuti con Roberto Vecchioni e Fiorella Mannoia, piuttosto che con Emma, ex concorrente di amici anche lei recentemente ben piazzata al festival di Sanremo grazie al duetto con i Modà, il cui cantante, Kekko, è anche autore del suo ultimo singolo.
Il premio della critica, corrispondente a 50.000 euro è andato ad Annalisa mentre il vincitore per la sezione canto è risultato Virginio Simonelli mentre per la sezione ballo ha vinto Denny.
Il protezionismo di mediaset si è fatto più forte del solito, in rete infatti si fatica a trovare materiale pubblicabile, beh che dire, se la De Filippi vuole tenersi i suoi pupilli tutti per se faccia pure ma poi non ce li propini ad ogni trasmissione, ad ogni festa di piazza o inaguruazione di negozio di abbigliamento, se li tenga ben esposti a casa sua, come soprammobili dall'aspetto già troppo vintage per sembrare nuovi, non ci costringa a comprare i loro dischi, non ci riproponga un ennesimo amici 2012 con lo stesso disco rotto che gira e gira a vuoto, saltando sempre più giri. E basta su, non se ne può più, che i cantanti tornino a fare i cantanti facendo gavetta nei locali e nelle piazze, che i ballerini tornino a fare audizioni e ad esibirsi nei teatri, che tutti questi piccoli enfants prodige che non sono più tanto enfants ne tanto meno prodiges si mettano davvero in discussione con una realtà professionale dura e concorrenziale come qualsiasi altra realtà in cui l'obiettivo è fare emergere la qualità, la passione, la vocazione, la dote, e non solo il battibecco, la capacità telegenica o l'istinto materno che si riesce a stuzzicare per godere di qualche minuto in più di telecamera.
I riflettori prima o poi si spengono e quando succede, tra l'altro, non tutti sono in grado di tornare dignitosamente nell'ombra da cui sono arrivati e rientrare in una vita normale.
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